TERAMO – Sarà una Pasqua del tutto insolita, con i riti della relativa Settimana Santa, a causa dell’emergenza Coronavirus. Messa senza fedeli, niente concelebrazione, niente scambio della pace, al Duomo di Teramo, in tutte le chiese della Diocesi, in tutti i monasteri, i seminari, le comunità religiose teramane.
La scorsa settimana, adeguandosi preventivamente all’estensione del regime d’isolamento deciso dal Governo almeno fino al 13 Aprile, la Congregazione del Culto Divino, la Conferenza Episcopale Italiana e il vescovo di Teramo Lorenzo Leuzzi hanno emanato le disposizioni per le celebrazioni della festa più importante per il mondo cattolico, che quest’anno sarà pesantemente condizionata dal morbo.
I vescovi ed i presbiteri celebreranno la messa “senza concorso di popolo” e in luoghi adatti, evitando la celebrazione con più ministri e lo scambio della pace. “Senza concorso di fedeli”, non significa affatto messa in solitaria del ministro: alle celebrazioni sarà garantita la presenza minima per garantire la dignità delle celebrazioni, con il diacono, il servizio all’altare, il lettore, il cantore, l’organista e l’eventuale operatore per le riprese televisive o la diretta in streaming. Su questa linea l’autorità governativa ha ribadito l’obbligatorietà del rispetto delle misure sanitarie, a partire dalla distanza fisica.
Differenti invece le disposizioni per le espressioni di pietà popolare e le processioni che accompagnano, soprattutto nel Teramano, i giorni della Settimana Santa: possono essere spostati in giorni “convenienti” cioè ad emergenza conclusa, con un’organizzazione unitaria che verrà stabilita dalla Diocesi.
DOMENICA DELLE PALME. La processione avverrà all’interno della Cattedrale di teramo, mentre nelle chiese sarà il sacerdote a commemorare l’ingresso del Signore a Gerusalemme in forma semplice. Non ci sarà la benedizione dei rami d’ulivo e delle palme, che verrà eseguita preventivamente dai parroci per lasciare poi a disposizione dei fedeli i rami benedetti al termine dell’emergenza Coronavirus.
MESSA DEL CRISMA. È stata rinviata a data da destinarsi la cerimonia di benedizione degli infermi, verrà benedetto l’olio per l’unzione, anche quella differita ad altro e successivo momento.
SACRO TRIDUO PASQUALE. La celebrazione della messa in Cena Domini sarà sempre senza popolo, con l’omissione della lavanda dei piedi e senza processione.
VENERDÌ SANTO. Aggiunta una speciale preghiera per i tribolati. Solo il celebrante eseguirà l’adorazione della Croce con il bacio.
VEGLIA PASQUALE. verrà celebrata solo in Cattedrale e nelle chiese parrocchiali, sempre con la partecipazione del parroco e di “personale” ridotto al minimo.L’acqua lustrale verrà benedetta, ma consegnata ai fedeli soolo dopo l’emergenza. Niente battesimi durante la notte della Veglia, rito in particolare delle Comunità Neocatecumenali.
DOMENICA DI PASQUA. Messa senza popolo, ma con la massima solennità possibile. L’aspersione dell’acqua benedetta durante al Veglia verrà eseguita in solitaria dal ministro sul sagrato della chiesa a protezione divina del Popolo del Signore.